Vi è una delle tante isole che compongono lo splendido arcipelago delle Canarie, esclusa da quello che è il turismo di massa.
Stiamo parlando di El Hierro, l’isola di Ferro, la quale si caratterizza per il fatto di essere ancora poco nota e visitata: ciò l’ha preservata dall’essere deturpata da piani di edilizia selvaggia e tutto quello che lo sviluppo distorto del settore del turismo comporta.
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L’isola di El Hierro: patrimonio Unesco dal 2000
Qui si trovano ancora i piccoli centri urbani e rurali di un tempo e la natura è ancora rispettata e curata, tanto che oggi come oggi, questa piccola realtà che è il punto più a sud-ovest delle Canarie ha intrapreso la strada che dovrebbe portarla a diventare la prima isola a livello globale capace di vivere solo attraverso energie rinnovabili.
Questa e altre iniziative l’hanno portata all’attenzione dell’Unesco, che si può dire l’abbia presa sotto la sua ala protettiva, nominandola come Patrimonio Unesco nel gennaio del 2000.
Estesa all’inirca quanto l’isola d’Elba e con una popolazione di meno di diecimila persone, El Hierro risulta visitabile nel migliore dei modi in automobile e nel mese di maggio.
La capitale di El Hierro, Valverde
La città amministrativamente più importante è quella di Valverde, che ne è il capoluogo e si trova nella parte interna dell’isola: questa piccola realtà urbana si caratterizza per una chiesa risalente al 1700 ed una piazza in puro stile barocco.
Spostandosi di qualche chilometro si arriva a La Caleta, che risulta uno dei luoghi migliori per quei viaggiatori che amano nuotare. Se poi si è appassionati di surf ci si può spostare nella baia di Timijiraque.
Ma prima di abbandonare Valverde non si può non recarsi presso quello che è uno dei simboli più importanti della natura rigogliosa dell’isola, ovvero il garoè: questo altro non è che l’albero simbolo di questa realtà, il quale nell’antichità era, per le sue particolari caratteristiche, una fonte di sostentamento idrico.
Tradizioni enogastronomiche di El Hierro
Altri luoghi che meritano una visita in questa piccola isola sono Echedo, che si caratterizza per la presenza di diverse vigne e cantine dove viene prodotto dell’ottimo vino che non può lasciare indifferente nemmeno il viaggiatore che di solito non beve.
E a proposito di cucina, va detto che qui i piatti principali sono a base di pesce, ma quello per cui El Hierro è rinomata la carne di capretto, portata solitamente in tavola accompagnata da selezioni di formaggi locali.
Altri luoghi d’interesse a El Hierro
Il tour nell’isola può continuare recandosi a Frontera: questo è il comune più esteso dell’isola e tra le cose da vedere vi è un luogo di culto cattolico costruito interamente con pietre bianche e intitolato alla patrona del comune. La chiesa risulta ancora più affascinante per il fatto di trovarsi ubicata su una zona collinare di origine vulcanica.
Sempre in questa zona si trova quello che è definibile come un museo all’aperto: ci si riferisce a delle grotte di natura vulcanica dove vennero edificati nell’antichità i primi insediamenti umani sull’isola.
Spostandosi nel sud dell’isola si possono trovare alcune piscine naturali e, recandosi presso Tigaday, altro piccolo comune, una sorta di mercato dove si vende davvero qualsiasi cosa e dove si può venire a contatto con le tradizioni artigianali dell’isola.
Infine, recandosi nell’est di El Hierro, non si può non visitare il Faro di Orchilla, che fino al terzo secolo si caratterizzò per essere l’estremo occidente del mondo allora conosciuto.
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